Amiga

1985
Produttore

Commodore International Corporation

Generazione
Unitá vendute
4800000
Storia

A metà degli anni ‘80, la società Amiga Corporation (in precedenza Hi-Toro) sviluppò un prototipo di computer multimediale rivoluzionario, il cui progetto fu successivamente acquisito da Commodore. L’Amiga, sotto le sue mani, diventa una famiglia di computer, composta da una moltitudine di modelli: il primo fu l’Amiga 1000, presentato nel 1985. Il nome “Amiga” fu scelto per figurare nei listati telefonici prima di “Apple” e “Atari”, oltre a rimarcare l’idea di un computer “amico” dell’utente.

In un periodo in cui i personal computer dominanti (come l’IBM PC e l’Apple Macintosh) erano più limitati nelle capacità grafiche e sonore, l’Amiga si distinse subito per la forte vocazione multimediale, offrendo un sistema operativo multitasking avanzato (AmigaOS) e un hardware personalizzato per grafica e audio di alta qualità.

Nei tardi anni ‘80 e primi anni ‘90, Commodore ampliò la gamma, introducendo modelli come l’Amiga 500 (versione compatta e più economica) e l’Amiga 2000 (espandibile, indirizzato a professionisti). Successivamente arrivarono diverse soluzioni più potenti come l’Amiga 3000 e l’Amiga 1200. Malgrado l’innovazione, problemi di gestione aziendale e l’ascesa dei PC IBM compatibili a prezzi sempre più accessibili portarono Commodore al fallimento nel 1994, interrompendo bruscamente l’evoluzione della linea.

Quando si parla di Amiga nell’ottica dell’industria videoludica, ci si riferisce principalmente al modello Amiga 500 lanciato nel 1987, non solo perchè quello commercialmente più venduto ed apprezzato, ma anche perchè il più propenso al gaming per caratteristiche ed accessibilità.

Hardware

L’architettura Amiga era basata su una CPU Motorola 68000 (o versioni più avanzate nei modelli successivi) e un insieme di chip personalizzati, noti come Agnus, Denise e Paula (per OCS/ECS), poi evoluti in Alice, Lisa e Paula (per AGA). Questa combinazione permetteva di gestire in parallelo grafica(Denise), audio(Paula) e operazioni di sistema(Agnus) con un’efficienza notevole per l’epoca.

I diversi modelli si differenziavano per la quantità di memoria, la presenza di slot di espansione (Zorro II/III nei modelli desktop, PCMCIA in alcuni modelli come A1200), il chipset grafico (dall’OCS fino all’AGA) e la velocità del processore (dai 7 MHz del 68000 iniziale fino ai 25/50 MHz e oltre dei 68030/68040 sui modelli high-end e sulle schede di espansione).

La capacità multimediale dell’Amiga era un punto di forza: la grafica a colori, l’uso di sprite e piani bitplane indipendenti, nonché la presenza di 4 canali audio stereo, consentivano risultati straordinari in campo videoludico e applicazioni professionali di grafica e animazione (famoso fu l’utilizzo in serie TV e spot pubblicitari di quegli anni, grazie a software come LightWave 3D o Deluxe Paint).

Il sistema operativo AmigaOS, con il suo kernel Exec, il Workbench (interfaccia grafica) e il kickstart in ROM, offriva un vero multitasking preemptive con gestione avanzata delle finestre, in un periodo in cui molti PC IBM-compatibili facevano ancora uso di MS-DOS e di interfacce testuali. L’Amiga 500 aveva inoltre uno slot di espansione laterale che consentiva di aggiungere schede (per esempio, hard disk esterni, memory expansion o schede di rete), rendendo la piattaforma piuttosto flessibile per usi oltre il gaming.

Accoglienza

L’Amiga fu accolto inizialmente con grande entusiasmo da parte degli appassionati di computer e dagli sviluppatori, colpiti dalle sue notevoli doti di multitasking, grafica e sonoro, in netto anticipo rispetto alla concorrenza. Il modello Amiga 500 diventò molto popolare in ambito domestico e videoludico, soprattutto in Europa, grazie a un rapporto qualità/prezzo competitivo e a una libreria di giochi di altissimo livello.

Anche il settore professionale cominciò a interessarsi all’Amiga: studi di grafica, piccole case di produzione video e animazione trovarono nella gamma A2000/A3000/A4000 (spesso abbinata a schede video genlock o dispositivi di editing) un’alternativa più economica rispetto ai costosi workstation di fascia alta.

Tuttavia, la strategia commerciale di Commodore non riuscì a sostenere adeguatamente l’evoluzione del mercato: con l’arrivo degli anni ‘90, i PC IBM compatibili divennero rapidamente più potenti e convenienti, mentre Commodore, nonostante tentativi come l’AGA e i modelli più evoluti, non seppe mantenere la leadership tecnologica. L’interesse per la piattaforma iniziò a calare, portando al fallimento dell’azienda nel 1994.

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Specifiche

CPU

Motorola 68000 a 7,16 MHz

GPU

OCS “Denise” e DMA Controller “Agnus”

RAM

da 512 KB a 2MB RAM

Audio

Chip audio “Paula” con 4 canali stereo a 8 bit

Supporto

Floppy Disk 3,5″

Risoluzione

fino a 640×512 in modalità interlacciata

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