Macintosh
Storia
Il progetto Macintosh prende forma all’inizio degli anni ’80 in Apple, sotto la spinta di figure come Steve Jobs e Jeff Raskin, con l’obiettivo di creare un computer personale dotato di interfaccia grafica intuitiva e mouse, ispirandosi a quanto sviluppato nei laboratori Xerox PARC. Il primo modello, il Macintosh 128K, debutta il 24 gennaio 1984, accompagnato da una celebre campagna pubblicitaria (“1984”) diretta da Ridley Scott.
Inizialmente posizionato come computer semplice da usare, il Macintosh introduce un approccio rivoluzionario al desktop computing, ma paga alcune limitazioni tecniche (poca RAM, un singolo floppy da 400 KB, nessun hard disk interno). Ben presto arrivano evoluzioni: il Macintosh 512K (1984), il Macintosh Plus (1986, con porta SCSI e 1 MB di RAM espandibile fino a 4 MB) e, a fine anni ’80, la serie Macintosh II, capace di gestire la grafica a colori e di montare CPU 68020/68030/68040 a frequenze crescenti.
Nel corso degli anni ‘90, Apple introduce i Power Macintosh con processori PowerPC e, successivamente, i Mac basati su Intel (dal 2006), arrivando infine ai modelli Apple Silicon (dal 2020). Nell’ottica videoludica, si fa riferimento con il termine Macintosh a tutti quei modelli che intercorrono tra il primo Macintosh 128K fino all’uscita del iMac G3 nel 1998, in particolare alla serie Macintosh II. Questo perchè con l’introduzione dei modelli All-in-One a partire dall’iMac, il numero di titoli sviluppati direttamente per la famiglia Macintosh è calato drasticamente fino a scomparire, vista anche la direzione più lato professionale che ha intrapreso Apple.
Hardware
Il primo Macintosh si distingueva per l’integrazione dell’interfaccia grafica e del monitor nel medesimo chassis verticale, una scelta di design pensata per semplificare l’uso dell’utente. La CPU Motorola 68000 a 8 MHz forniva una potenza adeguata per un sistema operativo a singolo task (all’epoca), benché i soli 128 KB di RAM risultassero quasi subito limitanti, spingendo Apple ad aggiornare velocemente la macchina.
L’adozione di floppy disk da 3,5” era innovativa: assicurava un form factor più compatto e minore fragilità rispetto ai 5,25” diffusi su PC e altri sistemi, anche se la capacità di 400 KB era piuttosto contenuta. L’audio monofonico era un passo in avanti rispetto ai semplici beep di molti personal computer coevi, ma l’assenza di sintetizzatori o coprocessori dedicati rendeva il Macintosh meno orientato alla multimedialità rispetto, ad esempio, ad Amiga (che arriverà sul mercato nel 1985).
Con i modelli successivi (Mac Plus, SE, II, ecc.), Apple introduce un bus SCSI per collegare hard disk esterni, stampanti, scanner e unità di espansione, nonché supporto a più colori e monitor esterni. Avvicinandosi agli anni ‘90, i Macintosh II (II, IIx, IIfx, IIsi, IIci) aggiunsero slot di espansione NuBus, CPU più veloci (fino al 68040), e la possibilità di utilizzare schede grafiche dedicate e un quantitativo di RAM superiore (da 2 MB in su). Anche per questo erano i più gettonati in ambito gaming.
Accoglienza
Al lancio, il Macintosh suscitò grande interesse mediatico, grazie anche allo spot “1984” e alla presenza scenica di Steve Jobs. Il pubblico accolse l’idea di un computer con mouse e GUI come una novità rivoluzionaria; tuttavia, il prezzo elevato (2.495 dollari nel 1984, una somma considerevole per l’epoca) e le limitazioni hardware del modello 128K frenarono la diffusione iniziale. Le limitazioni hardware iniziali (RAM ridotta, grafica monocromatica e spazio di archiviazione minimo) rendevano difficile lo sviluppo di titoli particolarmente articolati o con asset elaborati.
Ciononostante, alcuni pionieri riuscirono a creare giochi che sfruttavano l’interfaccia punta-e-clicca, proponendo esperienze inedite per i tempi, come puzzle game e avventure testuali/grafiche dotate di una GUI più intuitiva rispetto alle controparti su sistemi DOS o macchine a 8 bit. Tuttavia, molti giochi uscivano prima su PC DOS o Amiga e arrivavano su Macintosh in versioni spesso ridotte o più costose. Il mercato Mac restava di nicchia rispetto al gaming mainstream, ma aveva una community attiva e titoli di culto (soprattutto adventure, puzzle e simulatori).
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Specifiche
CPU
Motorola 68000 a 8 MHz
GPU
Motorola 68000 a 8 MHz
RAM
128 KB RAM
Audio
Uscita monofonica integrata
Supporto
Floppy Disk 3,5″
Risoluzione
fino a 1920×1080