Monkey Island
Creatore
Proprietario
Descrizione
Descrizione
Timeline
2 Aprile 2025
1990
Nasce il franchise
Nuova direzione per il genere
Il primo capitolo della serie, The Secret of Monkey Island (1990), si propose fin da subito di rinnovare le avventure grafiche, eliminando le morti del protagonista e le situazioni di dead-end, all’epoca piuttosto comuni. Per semplificare l’esperienza, venne ridotto il numero di azioni possibili da compiere, rendendo il titolo più accessibile. Ron Gilbert e il suo team puntarono inoltre su un umorismo variegato, che non fu solo una semplice caratteristica in più, ma il fulcro attorno a cui ruotavano sia la trama sia il gameplay. Il successo fu immediato e segnò l’inizio di un franchise destinato a lasciare il segno.
Rottura
Dopo 2 capitoli Gilbert lascia
I primi due episodi, pubblicati nel 1990 e nel 1991 da LucasArts (all’epoca già erede di Lucasfilm Games), furono diretti dallo stesso Ron Gilbert, con l’idea di realizzare una trilogia. Tuttavia, nel 1992 Gilbert abbandonò la compagnia e, negli anni seguenti, fecero lo stesso Tim Schafer e Dave Grossman. Senza il team originale, la saga rimase in silenzio per sei anni. Ciononostante, i primi due capitoli ottennero subito consensi di critica e pubblico, trasformandosi in opere di culto e rendendo “LucasArts” una rivale temibile per “Sierra Entertainment”.
1997
Terzo capitolo
Nuovo stile, primi cambiamenti
Larry Ahern e Jonathan Ackley presero in mano il terzo capitolo della serie, The Curse of Monkey Island (1997), l’ultimo a utilizzare il motore SCUMM. Questo nuovo episodio si distingueva dai precedenti per uno stile grafico nettamente più cartoonesco, con Bill Tiller come responsabile degli sfondi, abbandonando la rappresentazione realistica di personaggi e ambienti. Fu anche il primo titolo della saga a introdurre un doppiaggio completo (compresa la localizzazione in italiano), ampliando così la platea di giocatori.
2000
Nuovo motore
GRIMe e 4º capitolo
Escape from Monkey Island (2000) segnò l’addio definitivo allo SCUMM in favore del motore GRIMe, già impiegato in Grim Fandango (1998). Il gioco si propose in una veste 3D, mescolando tratti più realistici a uno stile cartoonesco. Alla direzione creativa arrivarono Sean Clark e Michael Stemmle. Malgrado la progressiva perdita di interesse del pubblico verso le avventure grafiche, il buon riscontro di Grim Fandango (1998) convinse LucasArts a tentare ancora con un quarto capitolo.
2009
Collaborazione
Remake e nuovi capitoli
Dopo Escape from Monkey Island (2000), LucasArts si allontanò dal genere per quasi un decennio. Fu solo nel 2009 che la compagnia annunciò i remake dei primi due capitoli e, contemporaneamente, una partnership con Telltale Games per un nuovo episodio: Tales of Monkey Island (2009). Suddiviso in episodi, vide il ritorno di Dave Grossman e Michael Stemmle ai ruoli di spicco, con Ron Gilbert come consulente. Questo rilancio riportò la saga sotto i riflettori, regalando un nuovo capitolo ai fan.
Stop
Disney chiude battenti
Tales of Monkey Island (2009) rimase a lungo l’ultima iterazione della serie, soprattutto a causa dell’acquisizione di Lucasfilm da parte di Walt Disney. Con questa manovra, tutti gli studi di sviluppo interni vennero chiusi, lasciando soltanto il marchio LucasArts a gestire le IP (poi ridenominato Lucasfilm Games). L’incertezza sul futuro del brand spinse i fan a dubitare che la serie potesse mai continuare.
2022
Il ritorno
Gilbert torna sul franchise
Dopo 13 anni dall’uscita di Tales of Monkey Island (2009), Ron Gilbert annunciò di essere di nuovo al lavoro sulla saga con Return to Monkey Island (2022). Realizzato dal suo studio Terrible Toybox in collaborazione con Lucasfilm Games e Devolver Digital, il progetto riportò Gilbert sulla serie a 31 anni di distanza dal secondo capitolo. Questo nuovo episodio, infatti, riprende la narrazione proprio da dove si era interrotta alla fine di Monkey Island 2: LeChuck’s Revenge (1991), chiudendo idealmente il cerchio creativo aperto dallo stesso Gilbert.