Commodore 64
Storia
Il Commodore 64 (spesso abbreviato in C64) venne presentato nel gennaio 1982 al CES (Consumer Electronics Show) di Las Vegas e immesso sul mercato nello stesso anno. Fu sviluppato da Commodore International, l’azienda guidata da Jack Tramiel, che aveva già ottenuto un buon successo con i modelli VIC-20 e PET. Il C64, grazie al prezzo competitivo e alle notevoli capacità audio e grafiche, conquistò rapidamente il mercato informatico domestico e videoludico, diventando uno degli home computer più venduti di sempre.
La strategia di Commodore, che consisteva nel realizzare “in-house” gran parte dei componenti fondamentali (CPU, chip grafico e audio), fu determinante per mantenere bassi i costi di produzione e quindi il prezzo di vendita. Il C64 si diffuse in tutto il mondo, particolarmente in Nord America e in Europa, entrando nelle case di milioni di appassionati di tecnologia e di videogiocatori. Grazie a una nutrita community di sviluppatori e appassionati, continuò a essere prodotto e supportato per tutta la prima metà degli anni ’90, superando il decennio di vita attiva sul mercato.
Hardware
Nonostante l’apparenza di un semplice tastierone, il Commodore 64 nascondeva un’architettura molto interessante per l’epoca. Il MOS 6510 (variante del 6502) era una CPU a 8 bit funzionante a circa 1 MHz, affiancata dal chip grafico VIC-II, in grado di gestire modalità multicolor, sprite hardware e scorrimenti dello schermo (hardware scrolling) fluidi. Ciò rendeva il C64 particolarmente adatto ai videogiochi, favorendo una scena ludica molto attiva.
Il chip audio SID era un altro fiore all’occhiello: offriva tre canali di sintesi sonora con filtri e modulazioni avanzate, permettendo musiche e suoni di qualità nettamente superiore a molti concorrenti. La memoria di 64 KB di RAM costituiva all’epoca una dotazione generosa e apriva possibilità notevoli in termini di software.
In termini di memorizzazione e caricamento dei programmi, il C64 poteva contare su diverse soluzioni: dal Datassette a cassette (lento ma economico) alle unità Floppy Disk (modello 1541 in primis), più rapide ma anche più costose, passando per le cartucce ROM, impiegate soprattutto per giochi o utility che si caricavano istantaneamente, oltre ad essere la dotazione base della macchina. Furono realizzate diverse periferiche per il commodore 64, come il lettore Floppy Disk Commodore 1541, il mouse Commodore 1351, il lettore datassette Commodore 1530 o ancora i monitor Commodore 1702.
Accoglienza
Il Commodore 64 fu accolto in modo estremamente positivo. Il suo prezzo competitivo, unito alle capacità grafiche e sonore superiori rispetto ad altri home computer come l’Atari 800 o il Sinclair ZX Spectrum, lo rese un prodotto di massa. La ricchezza di giochi e software disponibili contribuì a farlo diventare rapidamente una pietra miliare dell’informatica domestica degli anni ’80.
Sul fronte ludico, il C64 divenne protagonista della “golden age” dei videogiochi per computer a 8 bit, ospitando diversi grandi classici. Anche da un punto di vista educativo, fu spesso utilizzato da scuole e appassionati di programmazione, grazie alla presenza di un BASIC integrato e alla disponibilità di numerosi manuali e riviste dedicate.
Nonostante l’arrivo sul mercato di macchine più potenti a metà e fine anni ’80 (Amiga, Atari ST, console 16-bit), il C64 rimase competitivo grazie al grande parco software e alla comunità affezionata. Il suo impatto storico si percepisce ancora oggi, con un’attiva scena “retro computing” e “demo scene” che continua a produrre programmi e giochi per questo intramontabile home computer.
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Specifiche
CPU
MOS Technology 6510 modificato a 1 MHz
GPU
MOS Technology VIC-II
RAM
64KB DRAM
Audio
Chip SID MOS 6581
Supporto
Datassette, Cartucce, Floppy Disk 5,25″
Risoluzione
320×200 o 160×200 (multicolor mode)